Devo uscire, stamattina. Ma prima faccio colazione, caffè e cornetto istantaneo dalla stampante 3d, foto, condivisione. Non ne avevo voglia, ma se lo aspettano i miei lettori.
Metto i miei occhiali VR e esco nella realtà virtuale a fare shopping. Scelgo prodotti, li tocco con i guanti tattili, sento i profumi con l’app appena scaricata. Pago, mi sono già loggato, scalo dal mio credito in bitcoin. Mi verrà recapitato con un drone direttamente a casa.
Ho dieci milioni di followers che stanno guardando cosa sto facendo, prendono appunti, entrano nello stesso negozio e comprano quello che ho preso io: il negozio poi mi passerà la percentuale direttamente sul conto.
Mi fermo al ristorante, sceglierlo è facile in VR, posso pranzare in Sudafrica o sull’Himalaya: ordino il pranzo, lo troverò sul tavolo di casa tra un’ora, gratis. Dovrò però collegarmi in diretta per contratto AD.
Le news mi bombardano da ogni parte, status dei miei contatti, delle mie liste, dei miei sponsor: gli RT della notizia del Presidente del Consiglio che si dimette perchè il suo account era protetto fa scalpore. La privacy, infatti, è stata abolita nel 2020, in tutto il mondo.
Il modulo per l’igiene personale è pronto, mi ci infilo ed esco pulito e libero vivendo l’esperienza di un pomeriggio in una Spa orientale.
Ho un appuntamento con Shara, ho messo l’avatar blu, quello delle grandi occasioni. Condivido la foto e 500.000 persone mettono il like. Sono contento che la nostra relazione sia gradita, insieme siamo una bella coppia da milioni di follower.
Lei è splendida nel suo avatar elegante: non perdiamo tempo e indossata l’attrezzatura facciamo sesso in live chat con un picco record di un miliardo di accessi, pagati molto bene.
Sfinito dormo.
L’unica cosa che ancora non posso condividere in diretta sono i sogni, ma un apparecchio mi sveglierà al punto giusto per poterli trascrivere sul mio profilo.
Pronto per un altro giorno del 2031.