Trasmissione tv su Rai3, Report, incentrata su “La Trattativa”relativo al supposto affare da un miliardo di dollari dell’Eni per l’acquisto della licenza per sondare i fondali marini alla ricerca del petrolio in Nigeria.
Senza entrare nel merito della questione di cui non ho alcuna conoscenza e competenza è successo questo.
L’Eni in maniera abbastanza clamorosa decide di ribattere alle accuse mosse dal programma con un dossier comunicato in diretta twitter inserendosi nel flusso dell’Hashtag #report.
Tanto clamoroso che ne nasce anche un battibecco tra Eni, Report, Andrea Vianello (direttore di Raitre) e Marco Bardazzi (Communications Director at @eni).
È la prima volta che la social tv viene utilizzata come contraddittorio senza accettare le regole della trasmissione. Risulta evidente la forza che questo atto porta. Normalmente, infatti, il giornalista stabilisce le regole per il contraddittorio all’interno della trasmissione stessa decidendo come da professione in che forma presentarle. Il pubblico televisivo quindi fruisce di un’inchiesta giornalistica che spesso però non accontenta chi è oggetto dell’inchiesta. Adesso con la social tv il pubblico non è solo davanti allo schermo ma anche nel secondo schermo, quello dei social, appunto.
Il fatto che quindi Eni abbia deciso di usare questo canale riveste un’importanza notevole: comunica le sue ragioni con la stessa efficacia o forse anche maggiore senza dover decidere di essere presente in trasmissione.
Per la prima volta il secondo schermo non è stato solamente coreografia utile ad amplificare il palinsesto del primo ma è diventato pari grado creando un racconto parallelo ed alternativo al racconto principale.
Da oggi il second screen diventa maggiorenne.
Il mondo dell’informazione deve fare i conti con nuove interazioni, sempre più dirette e in diretta. In questo contesto dinamico ancora una volta trovo formidabile la potenza di twitter nel poter informare e contro informare in live secondo canalizzazioni hashtag come nessun altro social network è attualmente in grado di fare.