L’Italia oggi si sveglia con un referendum che non ha raggiunto il quorum e che quindi non avrà effetti sulla normativa che contestava. Questa la parte normativa.
È il come ci si è arrivati che merita due parole.
Il livello politico del dibattito sui referendum poco al di sopra della gara di rutti.
— insopportabile (@insopportabile) April 17, 2016
L’indegna cagnara che ha contraddistinto il dibattito a tratti mi ha fatto vergognare di essere italiano.
Avere il diritto di parola è diventato il diritto di offendere, di prevaricare, di irridere, di svilire e insultare pur di portare la discussione sulla propria posizione.
Il NO, il SI, l’andare o il non andare a votare diventano fondale irrilevante in una gara a chi urla per stupire e per attirare l’attenzione sull’inconsistenza dell’altro più che per la validità della propria convinzione.
E in questo minestrone di parole ci siamo finiti tutti, frullati dall’ansia di dire la nostra soprattutto per commentare quella degli altri.
In campo simpatizzanti e politici di maggioranza ad avallare atteggiamenti che fino a pochi anni fa erano bollati come fascisti contro un’opposizione che al di là del quesito ne faceva più che altro un test politico. Sugli spalti le tifoserie che urlavano a colpi di RT e tweet la loro appartenenza spesso a prescindere dal gioco e delle regole.
Vincere è l’unica cosa importante, in questa nazione avvilita da un livello di dibattito che raramente ho visto scendere così in basso.
Siamo immaturi per come affrontiamo le questioni, non per le questioni. Non riusciamo a discutere se non azzuffandoci come bimbi all'asilo.
— insopportabile (@insopportabile) April 17, 2016
Ho provato a informarmi, ho provato ad esprimere la mia idea, nonostante tutto. Ho anche scritto un post che è stato forse il meno letto da quando scrivo qui dentro.
Perché in fondo interessa semplificare, interessa un titolo, un tweet, una battuta sagace e irridente per capire la politica.
Manca la voglia di capire ma manca soprattutto la capacità di rispettare l’idea avversa.
Appena rientrato dal seggio.
Ho votato sì.
Chiedo solo rispetto per la mia volontà come io rispetto chi vota no e chi non andrà a votare.— insopportabile (@insopportabile) April 17, 2016
A un tifoso non interessa capire, in fondo.
A un tifoso serve solo un’arena social e almeno due squadre.
Siamo agli albori dell’era del colosseo digitale.