Anno complicato, questo 2016. Avrei voluto fare di più nel lavoro e nel tempo libero.
Anno in cui ho tentato di essere più incisivo nelle cose che ho fatto e forse è stato l’anno in cui lo sono stato di meno.
Provo a continuare a immaginare un futuro diverso per la mia Isola e per la mia nazione. Un futuro di persone unite da un progetto culturale, in cui la nostra eredità preziosa di tradizioni, ambiente, storia, archeologia ed enogastronomia diventi un sistema produttivo e soddisfacente nel quale vivere con piacere e redditività accettabile.
È difficile, in questo momento storico, parlare alle persone. È difficile ascoltare, anche. Travolti da un’alluvione di parole, dall’ansia di essere presenti e rilevanti, spesso si smette di ascoltare per urlare più forte. Spesso si parla solo per esprimere volume vocale e non concetti.
Spesso non serve a niente avere tutto questo.
Anno complicato perché è tanto difficile far capire che il cambiamento è questione di fatica e di impegno personale e che spesso non verrà neanche riconosciuto. È un investimento anonimo che porterà benessere e non vetrine. È un qualcosa che in questo momento non è percepito come accettabile spinti dalla monetizzazione immediata e tangibile del nostro impegno. Un tempo si facevano progetti di vita, oggi piani editoriali di settimane. Tornare alla sostanza sarà la mia priorità nel prossimo anno, perché anche io ho perduto del tempo dietro sirene inutili.
Ho capito che la politica spesso non è il problema ma solo una parte. Che spesso non è la mancanza di progetti e strategie ma l’indolenza o l’ostracismo di chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa. Di chi preferisce demolire e lasciare macerie che ristrutturare idee. Di chi pensa che ci sia sempre un secondo fine dietro qualunque azione e smette di provarci tanto non cambia niente.
Io non ci riesco. Ci provo e ci proverò.
Perché sognare di poter vivere in un posto migliore è un diritto fondamentale. Passerò del tempo a capire cosa sono diventato: alcune cose mi piacciono, altre molto meno. Ho fatto tanti errori, ho scritto poco e questo significa aver passato poco tempo a sedimentare pensieri e esperienze, ho interagito poco con le persone e ho collaborato molto meno ai progetti condivisi nati in rete.
Spero di recuperare iniziando a mettere ordine nel mio caos comunicativo e nelle priorità. Leggerò molto i tanti scritti degli amici che sfornano preziosi consigli sulla rete e sulla comunicazione.
Mi aspetto dal 2017 un salto in avanti della mia nazione soprattutto nella consapevolezza di avere le potenzialità per cambiare.
Desidero un 2017 di maggiori relazioni personali, di crescita, di tempo impiegato per ascoltare e imparare, di progetti e di stimoli, di viaggi, di mare, di buon cibo, di cura del mio terreno, di impegno per la mia terra e la mia nazione, di serenità e parecchie risate.
Io vi auguro un buon 2017 e ve lo auguro di cuore, perché in fondo siete le persone con cui condivido un pezzo della mia vita e siete [come e forse più] dei buoni amici.
Siate felici, siate presenti, siate gentili, siate rispettosi.
La vita è troppo breve per viverla amaramente.
Buon 2017 ❤