La nuova campagna di Arborea  con #ArboreaStories punta sul racconto “diverso” condiviso della Sardegna, dagli aspetti minimi e sorprendenti nascosti nelle pieghe della nostra regione, dal senso di orgoglio e appartenenza come in passato già utilizzato da altri marchi, uno fra tutto Ichnusa.
Il claim parla chiaro:
“Aiutaci a raccontare un’isola sorprendente che ama nascondere la sua vera bellezza: la Sardegna. Da Palau a Cagliari, da Olbia a Oristano, passando per Arborea: l’isola felice delle mucche.”
Raccontare le storie per un brand come strategia per legare ancora di più il marchio al territorio, trovare nuove chiavi di marketing per l’azienda, creare comunità: questa è una tendenza consolidata ed è ormai sdoganato anche l’utilizzo degli storyteller senza compenso e spese pagate, come da regolamento che recita:
“I candidati selezionati verranno contattati attraverso il social network e dovranno formalmente accettare di diventare reporter e storyteller per Arborea, collaborando allo sviluppo di un racconto alla riscoperta delle bellezze e dei protagonisti del territorio, cedendo all’organizzatore, a titolo esclusivo, tutti i diritti a tempo indeterminato e su qualsiasi mezzo relativi alla fissazione, riproduzione e utilizzo della propria immagine e voce, nonché le proprie foto/video e testi nell’ambito del Progetto.
I candidati selezionati verranno citati da Arborea come co-autori del racconto alla riscoperta delle bellezze e dei protagonisti del territorio e potranno utilizzare la referenza all’interno del loro curriculum.
Le spese di viaggio del candidato selezionato, nonché le spese di vitto e alloggio sono a carico dell’organizzatore.”
Curioso anche il piccolo “manuale del viaggiatore” fornito che spiega i rudimenti dello storyteller.
Perché in fondo siamo tutti storyteller, questo il senso.
E le aziende ci vogliono ascoltare, coinvolgere, parlare: noi siamo al centro della loro attenzione e non solo per venderci i loro prodotti. 
A noi piace essere considerati, avere un rapporto paritario con l’azienda, addirittura poter far parte della loro attività e condividerla.
Non stiamo parlando di campagne di marketing tradizionali, tantomeno di casting di storyteller professionisti per creare una campagna. La campagna di marketing è questa, fatta da professionisti, indubbiamente.
Parliamo di azioni di engagement funzionali alla creazione di un racconto condiviso e di una comunità di clienti motivati.
Niente di scandaloso, niente di nuovo.
Romanticamente ci provo da parecchi anni e senza fini commerciali con l’ingenuo #sardolicesimo per scovare quegli aspetti minimi ma determinanti per raccontare la vera essenza della nostra isola. Ma questo non è business, è solo puro storytelling.
E noi invece siamo storie che camminano, meglio se diventando testimonial a basso costo per le aziende.
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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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