Una domanda semplice, quasi banale, che ieri (complice questo articolo su Flavio Briatore che annunciava la volontà di non consigliare al figlio l’università ma un percorso di istruzione curato dal padre stesso) ha scatenato centinaia di commenti su facebook e twitter.
In questi tempi nei quali l’istruzione (soprattutto quella universitaria) è bistrattata e svilita, relegata al ruolo di perdita di tempo senza nessun valore, mi è venuto il dubbio che forse ritornando indietro nel tempo quella scelta per la maggior parte delle persone non sarebbe stata intrapresa.
Invece l’invasione di commenti hanno mostrato uno spirito contrario, con alcuni distinguo.
L’università è quindi apparsa più come un percorso di crescita personale, di maturità, disciplina, conoscenza, rapporti umani, autonomia e apertura mentale.
Per me è stato un percorso faticoso, complicato, talvolta frustrante ma del quale non mi sono mai pentito e che mi ha dato più di quanto io potessi immaginare all’epoca. Da studente lavoratore è stato lungo ma anche per questo zeppo di relazioni umane ed esperienze.
L’università non mi ha insegnato solo ad essere un buon ingegnere: mi ha insegnato quanto sia importante organizzare il proprio tempo, la propria concentrazione, le risorse a disposizione.
Mi ha insegnato il valore della rete di relazioni tra colleghi, docenti e non docenti che ancora oggi mi porto come un prezioso regalo di umanità e competenze.
Mi ha insegnato il rispetto per il ruolo dei docenti (a volte con grande fatica) e della istituzione, della opportunità (non scontata) avuta nel poter migliorare la mia vita e la mia consapevolezza nello stare al mondo.
Oggi faccio l’ingegnere ma anche mille altre cose che non avrei mai potuto fare senza quella esperienza di vita e studio che è stata l’università.
A quelli che dicono che sia meglio l’Università della Vita rispondo: meglio una vita all’Università.
Vi invito a leggere il thread su facebook e quello su Twitter per farvi una vostra opinione ma soprattutto per immergervi nelle storie delle persone che hanno visto la formazione universitaria come una crescita di cui non si pentono, nonostante questi tempi di deprimente svilimento dell’istituzione università.