Villaplatamona, Sardegna.

Eccoci qua, 2020. Ti sbircio dalla vetta del primo dell’anno e intravedo lontanissima la fine.

In mezzo punti fermi assoluti che non sono cose ma persone e che più vado avanti con l’età e più mi appaiono come gli unici valori da coltivare.

Giorni, settimane e mesi dove poter immaginare lo srotolarsi di progetti, sogni, viaggi, obbiettivi.

Sono due giorni che provo a scrivere un post su questo 2019 ma non vado oltre le tre righe.

Forse perché questo 2019 l’ho passato più ad ascoltare che a scrivere, forse perché ho imparato molto dagli altri, forse perché ho poco da dire.

Forse ho solo voglia di 2020.

O forse invece perché l’anno passato è stato contorto e frastagliato, con mille impegni e poche, pochissime gratificazioni. Un contesto complicato, quello sardo, incasellato in uno se possibile ancora più complicato, quello italiano.

Una regione frustrata, avvilita ma anche indolente e a volte furba, che sembra non abbia voglia di crescere investendo nel coraggio di un futuro diverso ma aspetti che arrivi il miracolo di un salvatore qualunque.

Guardo a questo 2020 con la grande speranza di poter essere più utile per le persone che mi conoscono e per quelle con le quali entrerò in contatto.

Per ParoleOstili, per iniziare: progetto che merita ancora di più in questi tempi di dedizione e impegno per provare a rendere la rete un posto più civile e di vera crescita collettiva.

Per l’idea che mi frulla nella testa da anni di organizzare qualcosa nella mia amata isola, una serie di incontri che servano a far conoscere le persone e aumentino la conoscenza di questo meraviglioso strumento di connessione che è la rete e con essa i social.

Per me stesso e per la strada che vorrei prendere e che ancora non riesco a imboccare, una strada dove poter esprimere ciò che vedo chiaramente nella mia testa ma che è estremamente difficile rendere in azioni.

Per avere più tempo per studiare e capire meglio il mondo, al di là dello studio quotidiano delle persone e delle loro storie.

Per avere più tempo per viaggiare, per andare per mare, per conoscere di persona le tante anime belle con le quali ho avuto preziosi contatti in questi anni.

Per scrivere più regolarmente e appuntare ciò che la vita mi fa scorrere sotto gli occhi privilegiando i pensieri che mi ispira e non la banale cronaca fine a se stessa.

Per avere cura e attenzione nelle cose che faccio, a partire dalle parole.

Perché se le parole possono apparire anche poco tangibili ricordiamoci che dietro, sempre, ci sono persone e che queste parole possono incidere nella vita degli altri, nel bene e soprattutto nel male.

Le parole cambiano la vita, ci meritiamo di vivere in un mondo di parole di valore e di rispetto per gli altri.

Buon anno, gente.

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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