Il gruppo di ragazzi incredulo sgrana gli occhi in eurovisione gustandosi una vittoria che solo pochi anni fa era impossibile, quando suonavano per le strade di Roma.
Non entro nel merito della loro musica, del significato, della tecnica, del loro modo di fare spettacolo ma oggi li guardo per ciò che significano e rappresentano, per ciò che trasmettono, per ciò che riflettono di noi stessi.
Tanta voglia di gioventù, di sfrontatezza, di sogni seguiti e inseguiti, di leggerezza, di pensieri semplici che se sembrano banali è perché ci siamo dimenticati cosa significhi avere quella età, quando tutto ti sempre realizzabile, i sogni, cambiare il mondo, vivere il momento senza pensare troppo al futuro che immagini infinito.
Di momenti vissuti senza calcolare tutto, assaporandoli e godendoli, vivendo esperienze che forgiano il quotidiano fino a diventare il vissuto che piano piano ci rende diversi, prudenti, coscienziosi, adulti.
Il successo dei Måneskin (per chi non è più giovane) sta nel guardarsi allo specchio, scorgere un pezzetto di noi a quella età e immaginare cosa saremmo potuti essere se avessimo seguito i nostri sogni.
Per chi giovane ancora lo è vedere come la vita può essere una straordinaria occasione per trovare la propria strada sognandola e poi vivendola, prima che il vivere lasci poco spazio ai sogni.
Oggi i Måneskin hanno fatto sognare al di là della loro musica, al di là della performance, al di là di tutto.
E di questi tempi vivere una serata piena di significati e metafore, speranze e gioia, divertimento e leggerezza, soddisfazione e rivalsa in un periodo che non vediamo l’ora di buttarci alle spalle è stato davvero un sogno.
Grazie @thisismaneskin per i vostri e nostri sogni.